L’occhio delle fave: ecco cosa indica l’ilo e le proprietà del legume

L’occhio delle fave: ecco cosa indica l’ilo e le proprietà del legume

Con l’occhio delle fave, ossia l’ilo, è ciò che resta del funicolo che univa il seme al baccello, ed osservandolo si può capire quanto è matura una fava. Ma quali sono le proprietà di questi legumi? Come cucinarle?

Proprietà delle fave

Le fave hanno un elevato contenuto proteico, ma è carente di alcuni aminoacidi essenziali. Contengono, inoltre, notevoli quantità di carboidrati, vitamine e sali minerali, in particolare vitamine A e B, ferro e fosforo. I grassi sono presenti in quantità limitate ed esse sono prive di colesterolo.

Oltre ad essere un ottimo alimento nutriente, ha anche delle proprietà curative. Per bloccare la diarrea, un antico rimedio contadino prevede di portare a ebollizione la farina di fave e poi mangiarlo. Con l’infuso dei suoi fiori, invece, si possono calmare vomito, coliche renali e cistifellea. Un decotto fatto con i baccelli delle fave, invece, ha proprietà diuretiche. In caso di cistite, si possono mangiare sia cotte che crude. Per uso esterno, se ne può fare un cataplasma per l’ernia.

E’ anche vero, però, che questo alimento non è adatto a tutti: c’è chi, infatti, non riesce a digerirli e ciò provoca una forma allergica molto grave, il favismo. I sintomi di questa allergia sono vomito, vertigini ed anemia, e chi ne soffre dovrebbe evitare anche i piselli.

Come consumarle

Questi legumi si possono consumare freschi o cotti, e nel primo caso, tradizionalmente, si accompagnano bene al pecorino, ma anche ad altri formaggio, ai salumi e alla pasta.

Le ricette, poi, in cui inserire questi legumi di sicuro non mancano, dagli antipasti alle insalate. Un buon contorno possono essere le fave in fricassea con erba cipollina, facendo cuocere due chili e quattro etti di fave in acqua, dalle quali si toglierà la pelliccia. Dopodiché, si passano in padella con un po’ di burro, ed aggiungendovi il succo di un limone filtrato e cento millilitri di brodo di carne e/o verdura, facendo cuocere fino a che il liquido non si riduce. A parte, in una terrina si lavorano due tuorli d’uovo e cento millilitri di panna, ed anch’essi andranno aggiunti ad un tegame, facendo addensare il tutto. Si aggiusta di sale e pepe, si cosparge di erba cipollina e alla fine si può servire.

Un antipasto da poter servire agli ospiti, è sicuramente il Dip di fave e sesamo. Esso si realizza scottando tre etti di fave in acqua portata a ebollizione per sette minuti, raffreddandole poi in acqua corrente ed eliminando la pellicina, unendole poi in una ciotola con una presa di sale, una macinata di pepe e quattro o cinque cucchiai di olio. Si frullerà, poi, il tutto in un mixer con il succo di mezzo limone, venti grammi di finocchietto selvatico tritato grossolanamente e uno spicchio d’aglio, fino ad ottenere un composto omogeneo. Quest’ultimo si potrà trasferire in una ciotola, cospargendola di semi di sesamo e servendo con del pane carasau spezzettato.

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