Tasso fisso o variabile: qual è la differenza? Come scegliere tra i due?

Tasso fisso o variabile: qual è la differenza? Come scegliere tra i due?

Quando si richiede un mutuo, è possibile scegliere tra quello con tasso fisso e quello con tasso variabile, ma che differenza c’è tra i due? Come scegliere quello più adatto alle proprie esigenze?

Differenze tra i due tipi di mutuo

Il tasso variabile, nei mutuo, è legato all’andamento del mercato, e fa riferimento all’Euribor e alla spread. Di conseguenza, se si sceglie un tasso variabile, se quest’ultimo sale, anche la rata potrebbe aumentare. Generalmente, queste tasso è più basso rispetto a quello fisso, ma può comunque salire.

Il tasso fisso si rifà, invece, all’Eurirs, il tasso usato dalle banche europee, per coprire il rischio di interesse. Esso rimane invariato per la durata del mutuo, così come le sue rate mensili.

Ci sono, poi, altri tipi di tassi, come quello misto, che varia tra il fisso e il variabile, a seconda degli accordi con la banca, oppure mutuo con capped rate, a tasso variabile ma a cui viene stabilita una percentuale massima, o il mutuo con rata crescente, che parte da una cifra bassa e poi, durante l’arco di durata delle rate, può salire, o il muto a rata decrescente, i cui tassi si abbassano col passare del tempo.

Come scegliere il tasso giusto

La scelta del tasso per il mutuo varia da diversi fattori, a seconda delle proprie esigenze o disponibilità. Sicuramente, è necessario valutare i pro e i contro di ogni tasso. Il tasso variabile, infatti, è bloccato su un certo valore, ma è di gran lunga più rischioso, ed è adatto a chi può permettersi di pagare le rate del mutuo con una certa flessibilità, anche se queste dovessero aumentare.

Il tasso fisso, invece, rimane inalterato, ma esso ha un valore più alto di quello variabile, e se i suoi tassi di mercato scendono, esso rimane sempre lo stesso, anziché diminuire come potrebbe succedere con quello variabile.

Economia