Scrisse s’i’ fossi foco: ecco chi era Cecco Angiolieri e l’analisi della sua poesia

Scrisse s’i’ fossi foco: ecco chi era Cecco Angiolieri e l’analisi della sua poesia

Cecco Angiolieri è uno dei poeti rinascimentali più popolari che abbiano mai calcato la scena letteraria. Le sue opere sono note per le loro qualità eteree e senza tempo, motivo per cui le sue poesie continuano a catturare l’attenzione di nuovi lettori anche secoli dopo la loro stesura. In questo articolo, approfondiremo tutto ciò che c’è da sapere su Cecco Angiolieri. Che siate appassionati di letteratura italiana medievale o desiderosi di saperne di più, qui troverete molte informazioni interessanti!

Chi era Cecco Angiolieri?

Cecco Angiolieri nacque intorno al 1260 in una ricca famiglia di banchieri italiani, suo padre, Giovanni, era un banchiere e uno studioso umanista; sua madre, Giovanna, era figlia di un condottiero. Mentre Cecco Angiolieri veniva istruito sui classici, la sua attenzione fu attirata dalla nuova poesia scritta in volgare. Il padre si oppone alla passione del figlio per la letteratura contemporanea, ma l’autore incontrò invece l’appoggio da parte della madre.

Cecco Angiolieri passò molto tempo a studiare e imitare i manoscritti e i libri del padre, era particolarmente affascinato dal modo in cui la letteratura medievale si era evoluta e sviluppata e, crescendo, iniziò a scrivere le proprie poesie, ispirandosi alle opere dei grandi umanisti italiani. Il soprannome “Cecco” gli fu conferito fin da bambino poiché nell’Italia medievale era pratica comune che i bambini prendessero il nome della madre, quindi il suo soprannome era in realtà Giovanna.

La sua poesia

Il poeta rinascimentale Cecco Angiolieri nacque all’incirca nello stesso periodo di Shakespeare, ma in un’epoca diversa e le sue poesie furono pubblicate all’inizio del XVI secolo, tra l’epoca di Chaucer e Rabelais. La sua grande ispirazione furono i poeti umanisti italiani del Medioevo, abili nel fondere la letteratura classica con il vernacolo.

La sua poesia è nota come “umanista” perché scriveva di persone e della loro vita e le sue opere avevano lo scopo di ispirare, elevare e mostrare la nobiltà dell’uomo comune. Le opere di Angiolieri si caratterizzano per la fluidità e l’uso di poche e semplici parole per trasmettere idee complesse, sono anche note per le loro qualità eteree e senza tempo. Per questo motivo, continuano a catturare l’attenzione di nuovi lettori anche secoli dopo la loro stesura.

La controversia sul poeta

Oltre a essere un grande poeta, Angiolieri fu anche un uomo dalle molte controversie, fu spesso arrestato per aver criticato la Chiesa e la nobiltà italiana e fu più volte accusato di eresia. La sua poesia fu spesso attaccata dagli studiosi di religione, che lo accusarono di eresia, decadenza e di essere un “nemico della Chiesa”, mentre altre opere furono addirittura considerate “pornografiche” e “malvagie”. Le sue opere furono ufficialmente vietate per centinaia di anni in molti Paesi, tra cui l’Italia.

L’uomo dietro la leggenda: come visse e morì Cecco Angiolieri

Cecco Angiolieri è stato un gigante della letteratura, ma anche una persona molto reale con una biografia complessa, la sua vita fu segnata da molte controversie, a causa delle sue critiche alla Chiesa e alla nobiltà e del suo sostegno all'”uomo comune”. La nuova poesia umanista veniva scritta in volgare (italiano) e doveva essere molto più accessibile e divertente rispetto agli scritti altamente intellettuali del passato. La data stimata della sua morte si colloca tra il 1310-1313 e la sua sepoltura avvenne nel chiostro romanico della chiesa di San Cristoforo a Siena.

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