Lavoro e industria: a piccoli passi verso la rivoluzione

Lavoro e industria: a piccoli passi verso la rivoluzione

Per effetto dell’automazione e digitalizzazione dei processi industriali, gestionali e amministrativi, l’industria moderna è stata protagonista di un forte cambiamento che sta travolgendo l’economia mondiale. A fronte di queste trasformazioni, il mercato del lavoro e la società in generale sono stati i principali protagonisti di questa rivoluzione digitale.

Il processo di Digital Transformation, iniziato nel 2001, ha visto negli ultimi anni – per effetto soprattutto della pandemia da Coronavirus – una forte spinta che ha portato alla nascita dell’Industria 4.0 e a profondi cambiamenti nel mondo del lavoro, con la conseguente nascita di nuove e numerose figure professionali.

I nuovi settori professionali nell’epoca della rivoluzione tecnologica

Per comprendere quali siano le principali richieste occupazionali bisogna far riferimento al World Economic Forum (WEF) e al suo report “Future of Jobs”. Il quale, unito ad un paper dell’OCSE del 2018 è chiaro che qualunque sia la nuova professione a cui si accede, sarà necessaria la presenza di un livello di formazione elevato sempre più incentrato su conoscenze e competenze di natura digitale.

Nell’attuale rivoluzione industriale le competenze richieste provengono per lo più dal settore STEM: Science, Technology, Engineering and Mathematics. Ognuna di queste facoltà offre diversi validi percorsi: l’ambito ingegneristico, che garantisce un background appropriato per rispondere alle nuove esigenze e opportunità del mondo del lavoro, è costantemente ai primi posti delle classifiche su remunerazioni e assunzioni. Basta verificare le caratteristiche di corsi con esami di ingegneria industriale o percorsi di ingegneria gestionale per rendersi conto di come l’offerta formativa sia al passo con i tempi. I sono accessibili naturalmente sia mediante un corso di laurea tradizionale sia mediante università che si avvalgono della metodologia didattica a distanza, come ad esempio l’Università Telematica Niccolò Cusano. In particolar modo, tra i settori principali dell’Industria 4.0 troviamo sicurezza informatica, cloud computing, robotica e automazione, programmazione, Big Data analysis, intelligenza artificiale (AI), Internet of Things (IoT), Blockchain, modellazione e stampa 3D e 4D ecc.

Le nuove professioni saranno condizionate non solo ad una maggiore digitalizzazione ma anche a nuovi bisogni che richiedono la presenza di servizi pubblici e privati altamente specializzati e tecnologici.  Uno dei settori protagonisti di questo cambiamento è quello legato alla tutela della salute e della ricerca scientifica, specie nel settore delle biotecnologie.

Altro aspetto fondamentale che si apre a figure professionali di alto profilo riguarda il settore afferente alla Green Economy , che unito al digitale, rappresenta uno dei pilastri dell’economia del futuro, pensiamo alla moda sostenibile, al green fashion e all’eco-etichette. Secondo il WEF tra le nuove figure professionali impiegate nell’ambito business troviamo: management aziendale, marketing e gestione delle persone e dell’organizzazione, ma anche posizioni in settori quali: riciclo e riutilizzo di materiali, politiche di sostenibilità, green marketing.

Rispetto a qualche decennio fa il settore della robotica è quello che più sta avendo successo e sta aprendo le porte a numerosi professionisti sempre più specializzati, in quanto sarà loro compito saper governare queste macchine sempre più autonome nella creazione dell’output.

L’industria 4.0 è dunque chiamata ad accogliere nuovi rapporti come quello tra uomo-macchina e per questo il mondo del lavoro e più nello specifico le società devono apprestarsi a riconsiderare le proprie strutture, risorse e capitali al fine di facilitare questi nuovi rapporti.

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