Quando fare la pulizia dei denti? I consigli degli esperti

Quando fare la pulizia dei denti? I consigli degli esperti

Recarsi dal dentista una volta l’anno è il consiglio che ogni esperto di igiene dentale e odontoiatra suggerisce ai propri pazienti per potere mantenere sempre pulito e in salute il cavo orale. Sembra, però, trattarsi di un consiglio generico, in quanto sarebbe più opportuno chiedere al proprio dentista quale dovrebbe essere il richiamo personalizzato per effettuare un’accurata pulizia dei denti.

Il paziente che lamenta una parodontite, ad esempio, ha necessità di un richiamo che non sia generico ma bensì personalizzato, in quanto nella fase successiva alla “terapia di mantenimento” oppure di “supporto” una corretta pulizia e sbiancamento dentale può aiutare a mantenere la bocca priva di batteri che possono provocare malattie come la piorrea.

Perché è importante recarsi da un odontoiatra per la pulizia dei denti?

La terapia cosiddetta di “mantenimento” ha come scopo primario quella di confermare i risultati ottenuti mediante le fasi precedenti di terapia. Non effettuare la fase finale vuol dire mandare all’aria ogni sforzo fatto per riuscire a contrastare malattie dentali, come la piorrea, e portare al benessere delle gengive.

Quando si soffre di parodontite, i batteri aderiscono ai denti sia in superficie che al di sotto delle gengive, un processo che prende il nome di “biofilm”. Per cercare di porre fine alla presenza dei batteri a livello gengivale, quindi, è necessario ricorrere a un intervento gengivale come viene suggerito dallo staff di Grimaldi centro odontoiatrico a Bologna, che da anni si occupa di intervenire a supporto del benessere del cavo orale dei suoi pazienti.

Il primo passo da compiere, quando si decide di ricorrere allo sbiancamento dentale e alla pulizia è quello di rivolgersi a un centro specializzato di professionisti del settore, che una volta verificata la presenza di depositi calcificati (ovvero di tartaro) provvederà alla loro rimozione.

Con che frequenza si può eseguire la terapia di mantenimento?

Ai pazienti affetti da piorrea, il consiglio degli odontoiatri è quello di effettuare una terapia di mantenimento o supporto trimestrale, quindi 4 volte l’anno durante il primo anno successivo al termine della terapia parodontale completa. Dopo il primo anno, la frequenza potrà essere ridotta a quattro mesi, quindi a tre appuntamenti all’anno.

La scelta della frequenza può essere influenzata dal livello gengivale dentale che il paziente mantiene quotidianamente con le tecniche di pulizia domiciliari e dal rischio di una possibile recidiva.

Il paziente che si prende cura della propria igiene orale e del benessere della bocca, per potere mantenere a lungo andare i risultati raggiunti con la terapia prescritta dal dentista, è un paziente che periodicamente prenderà appuntamenti di controllo presso un centro specializzato, appunto come quello di Bologna o presso altri studi dentistici specializzati, ricorrendo alla pulizia dei denti tutte le volte che sia necessario e consigliato dallo specialista.

Un paziente può essere esposto a un elevato rischio di sviluppare malattie dentali o recidive nel momento in cui non effettua controlli giornalieri della placca batterica, se presenta tasche profonde dopo la terapia non chirurgica, se fuma oltre una decina di sigarette al giorno, se è affetto da malattie sistemiche non controllate.

Ogni paziente deve essere consapevole che possono essere modificati nel corso della sua igiene quotidiana, una serie di fattori che gli consentiranno di diminuire il possibile rischio di recidiva o un’eventuale rischio di contrarre malattie che interessano il cavo orale.

Ogni “terapia di supporto” prevista dallo specialista viene solitamente scelta in funzione della volontà del paziente di mantenere lo stato di salute della propria bocca e del caso specifico. Pertanto, la terapia di mantenimento non può avere una durata prestabilita.

 

 

 

 

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