La schizofrenia è una malattia mentale contraddistinta dalla presenza di sintomi caratteristici della psicosi e da alterazioni dello stato d’animo. La diagnosi della patologia in questione è molto complessa ed è necessario l’intervento di un medico esperto con competenze in psichiatria. Non è assolutamente possibile la diagnosi fai da te, innanzitutto perché in campo medico non è mai consigliato trarre conclusioni autonomamente; in seconda analisi perché tale disturbo pone in essere una serie di precedenti clinici difficili e controversi da interpretare in assenza di esperienza e skills.
Parlando di schizofrenia, è bene conoscere i sintomi ed i campanelli d’allarme di questa malattia al fine di avere, almeno sommariamente, le conoscenze per poter individuare un soggetto schizofrenico.
Quali sono i sintomi della schizofrenia?
Ma come riconoscere uno schizofrenico? Il soggetto affetto da schizofrenia presenta varie tipologie di sintomi, certamente legate e, al contempo, diverse tra loro.
I sintomi psicotici consistono nella difficoltà per il soggetto di organizzare il linguaggio ed il comportamento che risultano, di conseguenza, incoerenti e difficilmente comprensibili. In linea generale, il soggetto percepisce e si rende attore protagonista del deterioramento della propria realtà.
Il soggetto schizofrenico, lentamente e forse inconsciamente, inizia a preferire l’isolamento a discapito dei rapporti sociali e, di conseguenza, si registra una diminuzione del rendimento in ambito lavorativo e professionale.
Tra gli altri sintomi a cui prestare attenzione per accorgersi di essere in presenza di un soggetto schizofrenico, vi sono i deliri, le allucinazioni, il pensiero del soggetto disorganizzato, la disorganizzazione e le anomalie del movimento.
Un altro sintomo è la catatonia, ossia un segno del comportamento motorio anomalo. Nei casi più gravi di schizofrenia, il soggetto può restare fermo ed immobile per giorni non rispondendo neanche a stimoli esterni, come una discussione oppure un pizzicotto.
I sintomi negativi mostrano una diminuzione, o decremento, dei comportamenti ritenuti normali. Ciò, vuol dire che si assiste ad un calo della reattività emotiva o dell’espressività. Si può essere anche in presenza di sintomi cognitivi, ossia quelli che mostrano una difficoltà a concentrarsi e, di conseguenza, arrecano non pochi problemi alla quotidianità.
Come interagire con un soggetto affetto da schizofrenia?
Indubbiamente, il primo passo da compiere è chiedere l’intervento di un medico esperto e seguire, ove consigliato, percorsi di terapia per una migliore condizione quotidiana sia del malato che di coloro i quali gli sono vicini.
Ad ogni modo, di seguito saranno indicati dei consigli a scopo informativo che non sostituiscono la figura del professionista.
Sicuramente parlare lentamente, mostrando empatia può essere un buon modo per abbattere eventuali barriere comunicative. È bene moderare ed utilizzare un tono di voce basso in quanto l’interlocutore potrebbe essere vittima, nel corso della conversazione, di allucinazioni che potrebbero compromettere la riuscita dello scambio comunicativo. Inoltre, i soggetti affetti da schizofrenia reagiscono con disappunto e fastidio quando sono dinanzi ad un tono di voce negativo, rigido e perentorio.
È opportuno, inoltre, essere pazienti ed evitare di far trasparire ed inviare messaggi carichi di stress, ansia e paura.
Un altro consiglio è quello di non escludere il soggetto affetto da schizofrenia dalla conversazione, anche quando dovesse esser vittima di un delirio o di un’allucinazione.