Pressione in gravidanza: valori regolari, quando preoccuparsi

Pressione in gravidanza: valori regolari, quando preoccuparsi

La gravidanza è un periodo estremamente importante nella vita di una donna.
E’ proprio in questo momento infatti, che la futura mamma deve attenersi a scrupolose regole e visite scadenziate per monitorare la sua salute e quella del bimbo. Molti ginecologi aiutano le loro pazienti con l’agenda della gravidanza, un decalogo che semplifica le fasi dei controlli di routine.
A tutto questo va associata una dieta controllata che non gravi sul sistema digestivo della donna e che tenga i valori del sangue nel range della normalità.
Un altro controllo assiduo che si può fare da soli è quello di monitorare la pressione sanguigna.
La gestante deve munirsi dell’apposito apparecchio o recarsi in farmacia per la misurazione molto spesso.
La pressione alta infatti può indurre gestosi e causare seri danni: se sono presenti alcuni sintomi come vertigini e capogiri, è bene sincerarsi che non si tratti di ipertensione.

Ipertensione e ipotensione

In gravidanza spesso è normale tendere alla pressione bassa.
Giramenti di testa e sudorazione possono infatti presentarsi molto spesso a causa delle stanchezza e dei cambiamenti ormonali. Dopo il terzo trimestre è buona abitudine appuntarsi i valori su un quaderno.
Cominciamo col dire che un valore di pressione arteriosa ideale sta tra i 120 di massima e 80 di minima (possono variare leggermente non devono per forza essere così precisi!).Quando i valori sono minori, si tratta di ipotensione, viceversa di ipertensione.

Come già detto all’inizio della gestazione è prassi avere qualche calo di pressione dovuto al flusso nella placenta. I sintomi della ipotensione sono vertigini, svenimenti e debolezza generale.
Tuttavia i dati che devono allarmare una futura mamma sono quelli inerenti la ipertensione.
Valori che superano i 140 di massima e i 90 di minima, devono portare ad un ricovero immediato.

Gestosi

La pressione alta può causare una condizione chiamata gestosi, che rischia di danneggiare il feto.
I sintomi sono arti gonfi, proteine alte nelle urine, disturbi della vista e danni epatici.
Se l’ipertensione è gestibile, viene prescritta una cura farmacologica. In caso contrario il bambino verrà fatto nascere prematuramente con cesareo d’urgenza.

La gestosi, altrimenti detta preeclampsia, appare dopo la 34esima settimana nel 5% delle gravidanze.
Tuttavia, a causa dell’aumento delle primipere attempate (donne che procreano dopo i 40 anni) questo fenomeno è in aumento. Le cause vere e proprie non sono certe, poiché le donne che già soffrivano di ipertensione prima di restare incinte, non hanno presentato complicazioni.

Le future mamme più a rischio sono comunque quelle obese e con patologie autoimmuni come il diabete.
La malattia può comunque colpire qualsiasi donna, quindi se si sospetta di avere un qualunque sintomo come tremori, o aumento di peso esagerato nell’arco di poco tempo, è bene chiamare subito un medico o recarsi al primo pronto soccorso.
La diagnosi precoce infatti può salvare la situazione: come si dice, in questi casi meglio passare per esagerate piuttosto che trascurare dei sintomi che potrebbero portare a complicazioni ben più serie!

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